Il Progetto

Il Progetto

Il momento emergenziale dato dal diffondersi del virus COVID-19, con la necessità di applicare i decreti governativi che prevedono la chiusura delle scuole e rimanere in casa, fa emergere il bisogno di trovare nuovi metodi e strategie per coinvolgere i bambini durante le giornate che vivono in casa, rendendo il tempo vissuto piacevole e costruttivo. Per alcuni il cambio di routine, il fatto che alcuni luoghi frequentati sono preclusi, il non poter incontrare persone conosciute e che popolano il quotidiano può rivelarsi elemento di criticità.
“La drastica restrizione o l’interruzione delle attività abituali e gradite, dei rapporti con persone significative, degli scambi interpersonali (o l’impossibilità di evitare la convivenza forzata) e più in generale della libertà può favorire la regressione, perdita di abilità, sentimenti di smarrimento, solitudine, angoscia e frustrazione. Per alcune di loro la sola interruzione di routine giornaliere e l’allontanamento dai luoghi normalmente frequentati è causa di confusione e sofferenza marcate. I rischi legati a queste esperienze emotive consistono nella possibilità di sviluppare stati psicologici di depressione e ansia, e reazioni comportamentali problematiche come incremento delle stereotipie, dell’autostimolazione, aggressività verso sé stessi, oggetti e altre persone o oppositività.1
L’isolamento a cui per motivi sanitari le persone sono tenute, se da un lato salvaguarda la salute di ciascuno, dall’altro pone questioni importanti.
“Anche quando non determini gravi problemi di salute, l’isolamento tende comunque ad alimentare sentimenti negativi, come tristezza, insofferenza, irritabilità o rabbia, e comportamenti-problema, come esacerbazione delle stereotipie, aggressività o oppositività.
Alcuni comportamenti possono aggravare i suddetti rischi da isolamento, come:

  • non comunicare con gli altri utilizzando tutte le tecnologie disponibili;
  • alterare i ritmi e le attività domestiche che invece sarebbe possibile mantenere invariate rispetto al periodo precedente l’isolamento;
  • trascorrere molto tempo al computer, a guardare la televisione o a giocare ai videogiochi;
  • evitare anche le poche e brevi uscite di casa ancora possibili;
  • dormire troppo o dormire in orari diversi da quelli abituali;
  • mangiare troppo o troppo poco (più raramente).
    Il modo migliore per favorire l’adattamento dei bambini e dei ragazzi ai cambiamenti imposti dall’emergenza COVID-19 è quello di sostituire gradualmente alla routine che non può essere mantenuta una nuova routine che preveda la pianificazione di attività diverse nel corso della giornata, tenendo presente le preferenze della persona. I luoghi consentiti possono essere sensibilmente limitati (la propria abitazione) e ciò richiede che pur all’interno di spazi ridotti si provi a differenziarne alcuni, da abbinare ad un certo momento o attività: sapere che la mattina si potrà stare per un po’ al computer e, in seguito, ci si trasferirà in cucina per preparare insieme ad un caregiver, il pranzo e, dopo il pranzo, ci si potrà riposare, può essere più rassicurante che avere di fronte una giornata da occupare uguale a tante altre ma senza un programma definito.
    Si elencano di seguito alcuni consigli specifici:
    • fare il possibile per mantenere attivi, riprogrammando un’agenda che contempli attività che possano esser svolte a casa, sia occupazionali, sia motorie, che ricreative (ad esempio: cura di sé e della propria igiene, mettere in ordine la propria stanza, accudire il proprio animale domestico, fare ginnastica);
    • utilizzare un’”agenda visiva” può essere di grande aiuto, inserendo sequenze di immagini, disegni o scritte che descrivono in anticipo ciò che succederà nel corso della giornata; per pianificare la settimana potranno essere utilizzati altri aiuti visivi, come calendari personalizzati;
    • svolgere attività occupazionali, ricreative e sportive all’interno della propria abitazione.
    • mantenere per quanto possibile una routine quotidiana ( ad esempio sveglia, colazione, attività al tavolo, relax, pranzo, attività al tavolo, relax, cena)2
    Alla luce di queste riflessioni nasce questo progetto che ha la primaria finalità di dare strumenti concreti ai caregiver per organizzare alcuni momenti della giornata proponendo esperienze che aiutino il bambino a provare uno stato di benessere e piacevolezza durante le molte ore passate a casa.